GeoWrite: insolita alternativa a MS Word nel 2015?

geowrite

Inizio questo articolo dicendo per prima cosa che è stato scritto con un Commodore 64 con GeoWrite. Dato che l’argomento dell’articolo è proprio l’utilizzo di GeoWrite per produrre documenti attuali, mi sembrava opportuno “dare l’esempio”, come vedete nell’immagine di introduzione qui sopra.
Iniziamo subito con gli “ingredienti” necessari per fare questo tuffo nel passato per produrre materiale da usare nel presente:

  • un Commodore 64
  • una SD2IEC (molto pratica per lo scambio dati)
  • GEOS con GeoWrite su Commodore 64
  • VICE su PC o Mac (contiene il tool “c1541“) oppure DirMaster
  • Il tool “geowrite2rtf” di Michael Steil

Potete trovare vari file immagine di GEOS presso questo link. Ci sono sia il sistema operativo vero e proprio che gli applicativi tra cui GeoWrite. Avviate quindi GeoWrite e scrivete il vostro articolo. Io che lo sto facendo in questo momento sono affascinato dal fatto che ho sotto le mani un macinino da appena 64kB con una CPU da 1MHz, e che sto facendo qualcosa che solitamente avviene su macchine che viaggiano a svariate migliaia di MHz.

A questo punto salvate il vostro documento, spegnete il Commodore 64, estraete la SD Card dalla SD2IEC e inseritela nel vostro moderno PC/Mac su cui avrete installato l’emulatore VICE.
Questo comprende una utility a linea di comando chiamata “c1541” che riceve come argomento il nome del file immagine da leggere e processare. Immaginando che questo si chiami “geos.d64” e supponendo di essere su Mac OS X, lanciamo questo comando da terminale:

/Applications/VICE/tools/c1541 geos.d64

Apparirà un prompt del tipo:

c1541 #8>

…impartiamo quindi il comando “dir”. Comparirà la classica directory di un disco Commodore in cui ci sarà il nostro documento, probabilmente con maiuscole/minuscole invertite. Trasportiamolo quindi sul normale filesystem (ipotizzando che il documento si chiami “rACCONTO53”):

geosread rACCONTO53 racconto-53.cvt

Il primo parametro quindi è il nome del file così come appare nel file immagine originale, il secondo argomento invece è il nome del file destinazione che andremo a scrivere. L’estensione “cvt” sta per “convert“: i file gestiti da GEOS non sono normali file del CBMDOS, hanno una particolare struttura chiamata VLIR, e l’utility c1541 gestisce questa struttura trasformandoli in normali file con struttura sequenziale rendendoli disponibili ai moderni computer. La ragione delle maiuscole/minuscole invertite è dovuta invece al fatto che il CBMDOS utilizza la codifica PETSCII, mentre GEOS utilizza la normale codifica ASCII.

In alternativa è possibile usare il tool DirMaster per Windows (opzione “File/Export” per esportare file .cvt di GEOS).

A questo punto entra in gioco l’utility “geowrite2rtf” di Michael Steil, disponibile su github come singolo file sorgente .c molto semplice da compilare. Una volta compilato basta lanciare da linea di comando:

geos2rtf racconto-53.cvt racconto-53.rtf

E come per magia… ecco il nostro racconto in formato rtf, leggibile da Word, OpenOffice e praticamente qualsiasi altro word processor dell’era attuale.

Ultima nota: al momento attuale, l’utility geowrite2rtf gestisce correttamente:

  • dimensione dei font
  • stili dei caratteri
  • rientranze
  • tabulazione
  • interlinea

Non gestisce invece (nel senso che scarta):

  • cambio di font
  • intestazione e piè di pagina
  • colori
  • dimensione pagina
  • grafici

Buon divertimento e buona scrittura con GeoWrite!

Link esterni:

Francesco Sblendorio

Francesco Sblendorio nasce nel 1977. Nel 1985 fa conoscenza con il mondo dei computer attraverso un Commodore 16: da quel momento la discesa verso il lato oscuro è inesorabile e si trasforma in un geek impenitente. Nell'ambito del retrocomputing ha un sogno: che i vecchi computer non debbano semplicemente sopravvivere (conservando la loro funzionalità), piuttosto devono vivere, attraverso nuovi software sviluppati oggi per i computer di ieri.

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