Il sapore estivo della nostra infanzia anni 80 e 90

Ed eccoci finalmente anche quest’anno arrivati all’estate!
🎶 e come l’anno scorso… 🎶
Inutile negarlo però, l’estate di quando sei “grande” non è più come quelle di quando eravamo bambini.
L’estate una volta era infinita, iniziava con la fine della scuola i primi di giugno e finiva a metà settembre quando eravamo costretti a tornare sui banchi.
Oggi invece estate sono sì quelle giornate super belle di sole che ci rallegrano, ma soprattutto le 2 o 3 – se va bene – settimane di ferie dal lavoro in agosto!
Insomma le estati anni 80/90 erano tutt’altra cosa.
E che estati ragazzi!
– Riuscire a ripetere la parola ESTATE 2 milioni di volte in poche righe: fatto! ✔️ –

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Finiva la scuola e come d’ordinanza passavi il pomeriggio a tirarti gavettoni pieni zeppi d’acqua addosso con una tale violenza che nemmeno le bombe, e tornavi a casa fradicio dalla testa ai piedi con la mamma che doveva pulire mezza casa (e te).
I pomeriggi – caldi caldissimi – erano infiniti, li passavi per la maggior parte delle volte all’aperto – non pioveva sempre come adesso – con gli amici al parchetto, sull’altalena, improvvisando giochi di ogni tipo, saltando la corda, giocando a pallone col Tango o il Super Tele rosso e così via.
Ricordo che quando andavo alle elementari passavo molti pomeriggi delle mie estati all’oratorio estivo, dove lavoravano come animatori una mia amica e suo fratello, e un anno tra i vari giochi organizzati fecero una gara del tipo “chi se magna più in fretta l’anguria” – io AMO l’anguria, frutto estivo per eccellenza – e così, legata con le mani dietro la schiena insieme ad altri poveri bambini stile 50 sfumature di rosso anguria, con la faccia affondata nel succoso e freschissimo cocomero riuscii a finirla per prima e vinsi non so quale premio! E senza conseguenze tipo attacchi di colite, cosa che oggi se mi mangio un’anguria ghiacciata mi viene in meno di un minuto 😁

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Se stavi in casa passavi il tempo mettendo insieme colorati mattoncini LEGO, costruendo fortini da difendere col coltello tra i denti con i tuoi bei soldatini di plastica, e quando arrivava l’ora della merenda ti slurpavi un gelato come il Calippo Fizz o il Cornetto Algida che aveva la punta troppo figa di cioccolato.
E la preoccupazione più grande era come vestire Barbie per l’appuntamento con Ken.

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Rimanendo in tema di Europei di calcio, le estati Italiane mi riportano sempre alla mente quelle delle 🎶 “Notti magicheeee” 🎶 come quella dei mondiali di calcio del ’94, quando Baggio – lo amavo lo ammetto – ci fece perdere ai rigori, ve lo ricordate? C’erano pure quei calciatori brasiliani Bebeto e Romario 😁😂
Avevo la famiglia riunita davanti al televisore in sala, le finestre aperte con l’afa che si tagliava a fette, il ghiacciolo all’anice nella mano destra e le zanzare attaccate alle caviglie, ma che bei momenti!

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Arrivava poi il momento preferito anche per noi bambini e non solo per mamma e papà: la partenza!
🎶 “Un estate al mare.. stile balneare…” 🎶
oppure
🎶 “A-a-bbronzatissima!” 🎶
La partenza anni 80/90 per le vacanze era davvero Fantozziana diciamocelo: era il classico esodo estivo. Partivi i primi di Agosto e tornavi a fine mese. Dopo aver riempito le borse frigo con viveri, bibite, bottigliette d’acqua e sacche del ghiaccio che neanche per un viaggio di 6 mesi, e caricato i bagagli sul portapacchi che schiacciava la macchina e la rallentava almeno almeno del doppio sotto al peso di vestiti, creme, cremine, costumini etc, finalmente potevi partire! 😀

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A seconda di dove eri diretto ti sparavi tot ore di viaggio:
a) senza aria condizionata – si era tragico – con il finestrino abbassato e l’aria che ti sferzava abbestia tra i capelli. Per chi partiva con la 500 come avevano i miei ai tempi c’era anche il finestrino che si apriva per metà, quello triangolare piccolissimo. Olè.
b) sui sedili leggendo fumetti come Topolino o Braccio di Ferro, ogni tanto girandoti a salutare con la manina le macchine in coda dietro di voi.
c) con l’autoradio che si mangiava cassette di Mina, Peppino di Capri – A Saint Tropeeeeez – Lucio Battisti e, ricordo personalissimo, Azzurro del grande Adriano che per me è la canzone estiva per eccellenza. Eh si, perché chi ha la mia età ascoltava in macchina le canzoni dei classici Italiani anni 60 che hanno fatto innamorare i nostri genitori.

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Al mare alloggiavi  – per chi non aveva casa là – presso le pensioni, gli Hotel una volta erano il lusso sfrenato – accoglienti, pulite, e spessissimo col nome della proprietaria come Liliana, Rosa, e così via, e la mattina prima di andare in spiaggia con mamma e papà, facevi tappa obbligata all’edicola che vendeva, come tutte le edicole da mare che si rispettino, giochi, secchielli, palette, formine e gli indimenticabili pacchetti di 3 fumetti usati alla volta – Topolini, Braccio di Ferro, Felix, Geppo – uniti dal cellophane, tutti da scartare e godersi sotto l’ombrellone. Facevi poi il bagno – almeno tot ore dopo la colazione e munito di braccioli se non sapevi nuotare – e poi dopo esserti asciugato la merenda zozza da spiaggia che consisteva in:
a) focaccia unta bisunta
b) gelato
c) tutti e due insieme

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E dopo la merenda veniva il momento dei giochi da bar, che di solito consistevano in quella specie di cabinati, possiamo chiamarli così? Con le biglie dentro che guidavi ruotando un volante che inclinava il piano sul quale scorreva la biglia, al fine di farla arrivare in buca per poi farla uscire e vincerla! Oppure la sera dopo la cena in albergo si usciva con la mamma e il papà per la passeggiata di rito e il più delle volte finivi in una sala giochi o sulle giostre!

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E così tra un gioco e l’altro, un gelato, una nuotata arrivava il momento di tornare a casa, dove di lì a poco avremmo ripreso ad indossare il nostro grembiulino e a sederci davanti alla maestra pronti per un nuovo anno scolastico.
Come tutti gli anni il profumo estivo si sente, arriva, ma quello che percepiamo non è quello della nuova estate che ci aspetta, ma quello dei nostri ricordi, della nostra infanzia.
Se ci giriamo lo vediamo ancora lì quel bambino con il pallone da calcio in mano o quella bambina con le trecce e la sua bella Barbie tirata a nuovo, che giocano felici e spensierati in un mondo che conosciamo fin troppo bene, che abbia vissuto, così vicino ma così lontano, che si chiama infanzia..

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LaMary Diaries

Ossimoro: Milanese Imbruttita amante del bello. Laureata in Arte, gattara, curiosissima, innamorata della mia città, dipendente dalle virgole e dalle patatine fritte.

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