Taito sotto accusa per l’uso dell’IA: una foto storica alterata scatena la polemica
Un’immagine del 1986 modificata con intelligenza artificiale genera allarme tra archivisti e appassionati
Una fotografia d’epoca legata alla storia dei videogiochi ha acceso un dibattito sulla conservazione del patrimonio videoludico. L’immagine in questione, risalente al 1986 e raffigurante alcuni giocatori giapponesi attorno a un cabinato arcade di Darius, è stata pubblicata da Taito su un canale social ufficiale in una versione colorizzata tramite intelligenza artificiale.
Il problema? La versione generata modifica diversi elementi della foto originale: dal titolo del gioco (alterato in WANUS), ai volti dei soggetti ritratti, fino ai dettagli dei vestiti. Alterazioni che hanno portato molti osservatori a parlare apertamente di “manipolazione”.
Reazioni critiche dal mondo del fumetto e della conservazione videoludica
A segnalare l’episodio è stato il profilo X/VGDensetsu, specializzato nella storia del gaming giapponese. Le reazioni non si sono fatte attendere, soprattutto da parte di archivisti, artisti e storici digitali.
“Non è semplice colorizzazione: è un’immagine completamente reinterpretata”, ha commentato il fumettista Jamie McKelvie, sottolineando come l’intelligenza artificiale venga sempre più spesso utilizzata per riscrivere o distorcere documenti visivi originali.
Sulla stessa linea anche Kieron Gillen, fumettista ed ex giornalista videoludico:
“È un’immagine creata da un prompt, non un restauro. E quando si parla di storia, è un’operazione fuorviante.”
Anche la nota archivista History of Hyrule, specializzata nella saga di Zelda, ha espresso preoccupazione per il futuro della ricerca:
“Preservare arte e documenti storici sarà un incubo, soprattutto se le fonti ufficiali iniziano a promuovere versioni alterate.”
Un caso isolato o un segnale d’allarme?
L’immagine è stata pubblicata per commemorare la presentazione di Darius al 24° AM Show di Tokyo, tenutosi il 7 e 8 ottobre 1986. Tuttavia, l’uso dell’IA generativa da parte di un editore storico come Taito solleva interrogativi più ampi sulla conservazione dell’identità storica del medium videoludico.
L’utente BlueSky Jordan Sorcery ha paragonato questo fenomeno alla cancellazione di archivi televisivi avvenuta alla BBC negli anni ’60:
“È un momento che potrebbe essere ricordato come una tragedia culturale, se non agiamo per proteggere la nostra memoria digitale.”
I thought something seemed off about the the image posted below: it’s a photo that’s been edited and colorized by AI. Please don’t do that.
— VGDensetsu (@vgdensetsu.bsky.social) 7 ottobre 2025 alle ore 16:54
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è sempre più accessibile, cresce la necessità di distinguere tra restauro e alterazione, tra reinterpretazione e falsificazione.
Il caso Taito apre una discussione urgente su come proteggere la storia del videogioco da manipolazioni involontarie – o peggio, intenzionali.

