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Non c’è console portatile più iconica del Game Boy.
Lanciato nel 1989, il piccolo mattone grigio di Nintendo ha accompagnato milioni di giocatori ovunque: in macchina, in spiaggia, sotto le coperte e persino durante le lezioni di scuola.
Ma pochi ricordano che, oltre ai giochi, il Game Boy ha ricevuto nel corso degli anni una valanga di accessori bizzarri, tra genio e follia, che hanno fatto la storia del retrogaming.
Forse il più incredibile di tutti: un eco-scandaglio per pescatori realizzato da Bandai.
Sì, hai capito bene: un sonar vero e proprio che, collegato al Game Boy, permetteva di rilevare pesci fino a 20 metri di profondità.
In dotazione c’era anche un mini-gioco a tema pesca, nel caso i pesci veri non collaborassero.
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Un accessorio leggendario… mai uscito.
Il WorkBoy era una mini tastiera che avrebbe trasformato il Game Boy in una sorta di organizer: rubrica, calcolatrice, orologio mondiale e persino convertitore di valuta.
Negli anni si pensava fosse solo leggenda, fino a quando non è ricomparso nel 2020 in un prototipo funzionante.
Un Game Boy “da ufficio”? Nintendo ci aveva pensato per davvero.
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Versione limitata della Game Boy Camera color oro, distribuita solo come premio in eventi speciali Nintendo. Oggi è uno dei pezzi più ambiti dai collezionisti.
Un ricevitore FM che si agganciava al Game Boy, utilizzando lo schermo per visualizzare le frequenze. Trasformava la console in una radio portatile.
Un prototipo mai commercializzato che avrebbe trasformato il Game Boy Color in un ricevitore di notizie, meteo e persino email via wireless. Una sorta di “antenato” dello smartphone in salsa Nintendo.
Prodotto da Bandai, permetteva di trasformare il Game Boy in un micro-karaoke portatile. Con un microfono incluso e cartucce dedicate, potevi cantare ovunque… o quasi.
Esistito solo tramite piccole produzioni di terze parti giapponesi, permetteva di giocare al Game Boy collegandolo a un controller da sala giochi completo di stick e tasti arcade.
Cercando di risolvere il problema delle pile sempre scariche, venne prodotto un caricatore solare per Game Boy. Funzionava? Poco. Ma l’idea era avanti anni luce.
Una stampante a colori progettata ma mai messa in commercio. Solo pochi esemplari test furono mostrati in fiere e anteprime.
Un kit per trasformare il Game Boy in un lettore di carte magnetiche. Uscito solo in Giappone, utilizzato per piccoli giochi educativi e raccolte di dati.
Il mercato giapponese ha visto apparire accessori che in Occidente non sono mai arrivati. Lì il Game Boy era considerato più di una console: era una piattaforma multifunzione.
Tra le chicche esclusive nipponiche:
Game Boy Video Phone
Game Boy Sewing Machine Link
Barcode Boy
Game Boy TV Adapter
Il Barcode Boy, ad esempio, leggeva codici a barre reali e li trasformava in oggetti, mostri o power-up nei giochi. Una meccanica che anni dopo avrebbe ispirato perfino gli e-Reader di Nintendo e i giochi con NFC.