Quando nel 1995 la prima PlayStation arrivò sugli scaffali europei, il settore non fu più lo stesso. L’esordio, accompagnato da titoli come WipEout, Ridge Racer e Battle Arena Toshinden, portò un linguaggio nuovo: CD-ROM al posto delle cartucce, salvataggi su memory card, grafica poligonale e una comunicazione pensata non solo per i più piccoli, ma anche per giovani adulti, studenti e appassionati di cultura musicale.
La strategia funzionò oltre l’ambito videoludico: il marchio PlayStation entrò nei club, colonizzò pagine di magazine e si affacciò persino nel mondo della moda, trasformandosi in icona pop oltre che in piattaforma di gioco.
Tra i titoli simbolo di quel debutto, WipEout segnò uno spartiacque. La collaborazione con The Designers Republic definì un’immagine pulita e futuribile, immediatamente riconoscibile, mentre la colonna sonora — con brani di Leftfield, Orbital e The Chemical Brothers — legò il gioco alla scena elettronica britannica dell’epoca, creando un ponte tra consolle e dancefloor.
A distanza di trent’anni, il nome WipEout continua a risuonare: lo scorso anno è uscito l’illustrato “WipEout Futurism”, e di recente su Xbox è stato rimosso un port non ufficiale ispirato a WipEout 1 e 3, dopo le critiche sulla qualità e le contestazioni legali.
La prima PlayStation ha superato i 100 milioni di unità vendute nel mondo, entrando nella ristretta cerchia delle console più diffuse di sempre. Con lei è cresciuta un’intera generazione che oggi torna a rigiocarla, a discuterne e a collezionarne i modelli storici.
Per il 2026 Sony ha annunciato “PlayStation: The First 30 Years”, volume celebrativo di 400 pagine con bozzetti inediti, prototipi e materiali d’archivio: un oggetto pensato per chi ha vissuto la nascita del brand e per chi ne studia il design industriale.
A ottobre 2025 debutterà una linea di sneaker realizzata con Reebok, ispirata ai lanci regionali della console. Tre modelli, tre interpretazioni, tre combinazioni cromatiche per rendere omaggio a Giappone, Stati Uniti ed Europa: un tributo che richiama loghi, grigi industriali e accenti neon dell’immaginario PlayStation.
Per festeggiare l’anniversario, Sony ha lanciato la campagna globale #PlayStation30Memories, invitando i fan a raccontare i propri momenti più cari: il primo gioco avviato, la prima memory card, l’origine di una passione che non si è mai spenta.
Mentre si celebrano le origini, il mercato continua a rimettere in circolo i classici. È stato annunciato per il 2026 Deus Ex Remastered su PS5: pur non essendo un titolo nato su PS1, rientra nella corrente che riaccende estetiche e narrazioni dei primi anni 2000, confermando come il “retrogaming” sia ormai anche un linguaggio contemporaneo, non soltanto un ricordo.
A tre decenni dal debutto europeo, PlayStation rimane un emblema. Non solo per i giochi che ha portato nelle case, ma per l’idea che ha incarnato: una console progettata per parlare al futuro che, con ironia del tempo, oggi diventa un passato da celebrare.
Buon compleanno, PlayStation.