Gran Turismo: il realismo che spaventò Sony

La nascita del simulatore di guida che ha ridefinito un genere, tra dubbi iniziali e successo mondiale

Nel lontano 1992, prima ancora che la prima PlayStation fosse nei negozi, un giovane sviluppatore di nome Kazunori Yamauchi stava già lavorando a un progetto rivoluzionario. Il suo sogno? Creare il gioco di guida più realistico mai visto su console. Il progetto, allora noto come Sim Racing, era talmente ambizioso che persino Sony inizialmente esitò.

Yamauchi e il suo piccolo team (che sarebbe diventato Polyphony Digital) lavorarono in condizioni estreme: solo 7-15 persone, cinque anni di sviluppo, giornate e nottate in ufficio. “Sono stato a casa solo quattro giorni all’anno”, dichiarò il creatore del gioco. Una dedizione folle, ma necessaria per plasmare qualcosa di unico.

Sony era spaventata dal realismo

Quando il prototipo venne finalmente mostrato ai vertici di Sony, le reazioni furono miste. Il gioco sembrava “troppo realistico”: niente turbo finti, niente fisica arcade, ma patenti da conseguire, gare da sbloccare, auto da modificare nei minimi dettagli. Un rischio enorme in un’epoca dominata da giochi come Ridge Racer e Daytona USA.

Ma Yamauchi non si arrese, e Sony alla fine decise di credere nella sua visione. Il risultato? Gran Turismo fu pubblicato nel dicembre 1997 in Giappone e nel maggio 1998 in Europa, diventando il gioco più venduto su PlayStation con oltre 10,85 milioni di copie. Il pubblico era pronto, anche se l’industria ancora non lo sapeva.

Le innovazioni che hanno cambiato tutto

Il primo Gran Turismo non era solo un gioco: era un manifesto di simulazione, e portava con sé una valanga di innovazioni che ancora oggi fanno scuola.

  • Fisica avanzata: ogni curva, derapata e frenata aveva peso e precisione.

  • Modalità Simulazione: niente corsa libera. Si iniziava da zero, conquistando patenti e trofei.

  • Personalizzazione totale: gomme, sospensioni, turbo, rapporti… ogni aspetto dell’auto era regolabile.

  • Supporto al DualShock: uno dei primi giochi a sfruttare vibrazione e analogico insieme.

  • Grafica di riferimento: texture riflettenti, auto dettagliate, effetti luce inediti su console.

Oggi Gran Turismo è uno dei franchise più longevi e rispettati nella storia dei videogiochi. Ma tutto è iniziato da un gioco che sembrava “troppo” per il suo tempo. Il successo del primo capitolo fu così dirompente da influenzare un’intera generazione di titoli: Forza Motorsport, Project Gotham, Assetto Corsa, tutti devono qualcosa al lavoro pionieristico di Yamauchi e il suo team.

“Gran Turismo non è solo un gioco, ma la storia di una visione che ha trovato la sua strada contro ogni aspettativa. È il simbolo di come il coraggio creativo possa riscrivere le regole del gioco. Ancora oggi, ogni volta che accendiamo una console e scegliamo l’auto perfetta per quella curva perfetta, sappiamo che tutto è iniziato lì.”

 

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