Hideo Kojima e il suo “testamento digitale”

Il creatore di Metal Gear lascia un’eredità creativa su una USB, da usare dopo la sua morte: il genio di Kojima non vuole smettere di sognare, nemmeno nell’aldilà

Hideo Kojima non è solo uno dei game designer più innovativi e visionari della storia, è anche un autore che vive il videogioco come arte, filosofia e riflessione esistenziale. Durante un’intervista con Edge Magazine, Kojima ha rivelato un gesto sorprendente e profondamente umano: ha consegnato al suo staff fidato una chiavetta USB contenente idee e concept per giochi futuri, da sviluppare solo dopo la sua morte.

Tutto nasce durante la pandemia. Kojima ha raccontato di aver avuto seri problemi di salute, tra cui un’operazione agli occhi, che lo hanno portato a riflettere sulla propria mortalità. La consapevolezza di non essere eterno lo ha spinto a pensare al futuro della sua creatura, Kojima Productions.

Ed è qui che nasce l’idea della “chiavetta testamento”: un supporto fisico, criptato e consegnato con istruzioni precise, che contiene progetti inediti, visioni narrative, prototipi mentali. Nulla di commerciale, ma pura creatività. Il desiderio? Che i suoi collaboratori possano “continuare a creare con la sua voce”, anche quando lui non ci sarà più.

Non si tratta di semplice paranoia o vanità: Hideo Kojima ha sempre lavorato guardando avanti, spingendo i limiti del medium. E ora che è al lavoro su Death Stranding 2: On the Beach, il misterioso Physint (gioco di spionaggio per PlayStation) e il progetto sperimentale OD per Xbox, il suo sguardo va oltre l’oggi.

“La morte è inevitabile. Ma le idee possono vivere, se hai qualcuno disposto a crederci.”

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