L’Atari ST compie 40 anni

Una macchina che, senza fare troppo rumore, è riuscita a conquistare una fetta di appassionati, musicisti, programmatori e videogiocatori. E ancora oggi, il suo fascino resta immutato.

Siamo nel 1985. Jack Tramiel, già artefice del successo del Commodore 64, ha appena lasciato (in modo piuttosto turbolento) Commodore e ha preso le redini di Atari. Il primo progetto? Realizzare un computer a 16 bit potente, economico e accessibile a tutti.

In meno di un anno nasce l’Atari ST, “ST” come Sixteen/Thirty-two, a richiamare l’architettura 16/32 bit. Il sistema operativo GEM offre una vera interfaccia grafica a finestre, anticipando di qualche anno l’accessibilità che oggi diamo per scontata.

Ma la vera rivoluzione? Le porte MIDI integrate, che hanno trasformato l’ST nella scelta obbligata per studi di registrazione, musicisti e produttori in erba.

L’Atari ST e il suo legame con la musica

Molti lo chiamavano “il computer dei musicisti”. L’Atari ST, grazie alle sue porte MIDI native, permetteva di controllare sintetizzatori, drum machine e sequencer senza acquistare espansioni o schede aggiuntive.

Non era solo un hobby: artisti come Jean-Michel Jarre, The Chemical Brothers, Vangelis e Fatboy Slim hanno composto vere hit con l’Atari ST nei loro studi.

E tra Cubase, Notator e altri software, l’ST è stato a tutti gli effetti uno strumento musicale a basso costo che ha lasciato un’impronta indelebile nella musica elettronica degli anni ‘80 e ‘90.

I migliori giochi Atari ST (che ancora oggi meritano)

Se parliamo di giochi, l’Atari ST ha saputo regalarci emozioni vere. Ecco alcuni titoli che hanno fatto storia e che ancora oggi valgono la pena di essere riscoperti:

Dungeon Master (1987)

Software House: FTL Games
Genere: Dungeon Crawler
Descrizione:
Il gioco che ha terrorizzato e affascinato migliaia di giocatori. Visuale in prima persona, enigmi, mostri e trappole a non finire. L’atmosfera cupa e il sonoro inquietante rendevano ogni passo un’incognita.
Voto della redazione: ★★★★☆

Un classico intramontabile che ha scritto la storia.


Xenon II: Megablast (1989)

Software House: Bitmap Brothers
Genere: Shoot ‘em up
Descrizione:
Uno sparatutto frenetico, con grafica dettagliata e una colonna sonora techno che ti resta in testa. Il feeling arcade c’è tutto, e l’azione non dà un attimo di tregua.
Voto della redazione: ★★★★☆

Non solo grafica, ma anche stile e ritmo.


Carrier Command (1988)

Software House: Rainbird
Genere: Strategia / Simulazione
Descrizione:
Gestisci una portaerei futuristica e combatti in tempo reale contro il nemico. Mix perfetto tra strategia e simulazione.
Voto della redazione: ★★★★☆

Innovativo e profondo, anni avanti alla concorrenza.


Another World (1991)

Software House: Delphine Software
Genere: Avventura Cinematica
Descrizione:
Una storia raccontata senza parole, solo immagini e gameplay. Coinvolgente come pochi, con sequenze animate che sembrano cinema puro.
Voto della redazione: ★★★★★

Ancora oggi emoziona come la prima volta.


Turrican II (1991)

Software House: Factor 5
Genere: Run & Gun
Descrizione:
Azione a raffica, colonna sonora leggendaria e livelli immensi. Turrican II sfrutta l’Atari ST al massimo, regalando un’esperienza intensa e spettacolare.
Voto della redazione: ★★★★★

Un must assoluto per ogni retrogamer.

Non solo giochi: i programmi che hanno fatto la differenza

L’ST è stato anche uno strumento di creatività, grazie a software che hanno fatto scuola:

  • Cubase — La leggenda per chi faceva musica MIDI.

  • Degas Elite — Editor grafico usatissimo per creare pixel art e grafiche bitmap.

  • Calamus — Software professionale per il desktop publishing.

  • GFA Basic — Il linguaggio che ha avvicinato tanti giovani al mondo della programmazione.

10 Curiosità sull’Atari ST

  1. Il suo nome interno durante lo sviluppo era “Jackintosh”, un omaggio e una sfida al Macintosh.

  2. Fu progettato in meno di un anno

  3. Le porte MIDI erano integrate di serie, una novità assoluta per l’epoca.

  4. I primi modelli ST non avevano neanche un hard disk: tutto su floppy

  5. Era usatissimo negli studi televisivi per creare grafiche e titolazioni.

  6. Dungeon Master vendeva più di molti giochi Amiga, pur essendo considerato simile.

  7. Gli ST demo groups crearono scene e demo che sfruttavano al massimo l’hardware.

  8. Era popolare anche per il CAD, grazie a software come DynaCADD.

  9. La serie Mega ST era pensata per professionisti e aziende.

  10. Ancora oggi esistono community attive e progetti di restauro dell’hardware.

Lo sapevi che…?

L’Atari ST ha suonato in più hit musicali di quanto si possa immaginare. Alcuni album elettronici famosi degli anni ‘90 hanno sequenze MIDI registrate su Cubase ST.

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