40 anni fa: il Commodore Amiga rivoluzionava il mondo del PC

Andy-Warhol-Debbie-Harry

Il 23 luglio 1985 fu presentato l’Amiga 1000: il primo vero personal computer “multimediale” che cambiò per sempre la storia dell’informatica

Era il 23 luglio 1985, quando Commodore alzò il sipario sull’Amiga 1000 al Lincoln Center di New York. Ma non fu una classica conferenza stampa: sul palco salirono Andy Warhol e Debbie Harry, per dimostrare dal vivo la potenza artistica del nuovo computer.
Warhol, con mouse e software grafico, realizzò un ritratto digitale della cantante — una scena rimasta nella storia.

Cosa rendeva l’Amiga 1000 così rivoluzionario?

Per l’epoca, era come un’astronave scesa tra i comuni PC:

  • CPU Motorola 68000 a 7 MHz

  • 256 KB di RAM, espandibili fino a 512 (e oltre via espansioni)

  • Sistema operativo AmigaOS con multitasking preemptive (mai visto su PC nel 1985!)

  • Chipset audio/video dedicato (Paula, Agnus, Denise): 4 canali audio stereo, 4096 colori, scrolling fluido

  • GUI innovativa: finestre, icone e suoni integrati molto prima di Windows 3.1

L’Amiga 1000 non era solo una macchina per ufficio o gioco, ma uno strumento creativo per grafici, musicisti, videomaker, pionieri.


L’impatto di una rivoluzione silenziosa

L’Amiga 1000 ricevette critiche entusiaste. Byte e InfoWorld lo definirono “il primo personal computer multimediale”.
Eppure, a causa di scelte di marketing poco mirate, non conquistò mai il grande pubblico come meritava. Ma nella scena demo, grafica e videomaking, diventò un culto assoluto.

“Amiga era il futuro. Era la macchina che faceva cose che il PC e il Mac non riuscivano nemmeno a sognare.”
Dave Haynie, ex ingegnere Commodore


La famiglia Amiga: evoluzioni e icone

Dall’Amiga 1000 nacquero macchine leggendarie:

Modello Anno Caratteristiche
Amiga 500 1987 Il più venduto. Gaming, grafica e audio per tutti
Amiga 2000 1987 Espandibile, slot Zorro, usi semi-pro
Amiga 1200 1992 Chipset AGA, look compatto e potenza maggiore
Amiga 4000 1992 La workstation definitiva della linea

La produzione finì nel 1996 con la fine di Commodore, ma il cuore Amiga continua a vivere oggi grazie ad A-EON, Cloanto, e alla comunità retro attivissima.


Lo sapevi che?

Andy Warhol disegnò Debbie Harry in diretta su Amiga
Durante l’evento di lancio del 1985, Warhol usò ProPaint per creare un ritratto digitale della cantante — è considerata una delle prime “performance artistiche” su computer domestico.

Il primo jingle pubblicitario fu realizzato con voce digitalizzata
Lo spot americano per l’Amiga includeva una voce robotica generata internamente dal chip Paula — all’epoca un’assoluta novità per il pubblico TV.

AmigaOS nasceva da una start-up chiamata Hi-Toro
Prima che Commodore acquistasse il progetto, il sistema operativo multitasking era sviluppato da un piccolo team californiano.

Jay Miner, il papà dell’Amiga, era anche l’ingegnere dell’Atari 2600
Un legame segreto tra due epoche storiche: l’uomo che rivoluzionò il 2D a colori, creò anche il cuore grafico dell’Amiga.

Alcuni Amiga venivano usati per la regia TV e animazione 3D
Programmi come Video Toaster e Deluxe Paint resero l’Amiga uno strumento per spot, videoclip e animazioni — ben prima di After Effects e Premiere.

Il gioco “Defender of the Crown” fu il biglietto da visita dell’Amiga
Lanciato nel 1986, mostrava effetti visivi da lasciare a bocca aperta. Molti lo scambiarono per un cartone animato interattivo.


Amiga oggi: tra emulazione e hardware moderno

  • Emulatori come WinUAE e FS-UAE portano l’esperienza Amiga su PC moderni.

  • A-EON e i progetti AmigaOne tentano di far vivere AmigaOS su architettura PowerPC.

  • Scene come la demoscene, la pixel art e la musica chiptune non hanno mai smesso di usarlo.

  • L’Amiga è spesso celebrato come il “Mac dei creativi” degli anni ’80 e ’90, ma più accessibile e potente.

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