The Warriors: il titolo dimenticato di Rockstar che merita un ritorno

Il videogioco tratto dal film anni ’70 che ha conquistato i fan ma non ha mai avuto un seguito next-gen. Ecco perché.

Nel 2005, in un periodo in cui Rockstar Games dominava la scena videoludica con titoli come GTA: San Andreas, usciva un progetto anomalo ma potentissimo: The Warriors, adattamento videoludico dell’omonimo film del 1979.

Ambientato in una New York cupa, sporca e stilosa, il gioco era un beat ‘em up cooperativo a scorrimento 3D, ma con una profondità narrativa e una regia inaspettatamente cinematografica. Tutto, dalle animazioni alle musiche, dai dialoghi al combat system gridava passione per il materiale originale. E i fan lo hanno notato: The Warriors è diventato presto un titolo di culto per la community.

Il seguito mai nato: “We Are The Mods”

Dopo l’ottimo riscontro di critica e pubblico, Rockstar Toronto iniziò a lavorare a un progetto chiamato We Are The Mods, un “seguito spirituale” che avrebbe abbandonato le gang newyorkesi per tuffarsi nell’Inghilterra degli anni ’60, tra Mods e Rockers.

L’idea era affascinante: rivalità giovanili, scooter rombanti, giacche di pelle e soundtrack garage rock. Ma il gioco venne cancellato in fase avanzata di sviluppo, forse per concentrarsi su titoli più redditizi e meno rischiosi come Manhunt 2. Un vero peccato per chi sognava una nuova epopea urbana.

Cancellato anche su Game Boy Advance

C’è di più: Rockstar Leeds stava sviluppando una versione di The Warriors per Game Boy Advance, quasi pronta al lancio, con grafica 2D e gameplay in stile arcade. Ma anche questo progetto fu cancellato, principalmente a causa delle poche vendite dei titoli Rockstar sulle console Nintendo dell’epoca.

Un’altra occasione persa per far brillare questo universo su piattaforme diverse e raggiungere nuovi fan.

Perché Rockstar non ci ha più creduto?

Nel frattempo, Rockstar puntava sempre più in alto: GTA IV, Red Dead Redemption, L.A. Noire. Ogni gioco richiedeva anni di sviluppo, budget multimilionari e massima attenzione mediatica.

In questo contesto, The Warriors è rimasto schiacciato, forse considerato un progetto troppo “di nicchia”, senza un franchise cinematografico attivo alle spalle. E quando si parla di next-gen, il rischio è un nemico difficile da battere, anche per i guerrieri.

Nonostante il silenzio, la community non si è mai arresa. Su Reddit, YouTube, X e Discord circolano ancora petizioni, mod amatoriali e richieste di remake o sequel, tutte testimonianze di un amore duraturo per un gioco che ha lasciato il segno.

Chi ha giocato The Warriors sa che non era solo un picchiaduro: era una lettera d’amore alle gang-movie, alla cultura urbana, e al gaming coraggioso di metà anni 2000.

The Warriors è uno di quei giochi che non devono essere dimenticati. Meriterebbe una remaster, un reboot, o anche solo una riedizione per le nuove console.

E magari, chissà, un giorno Rockstar deciderà di far tornare i suoi guerrieri.

 

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