La Panasonic M2, erede spirituale del 3DO, doveva essere la risposta a PlayStation e Saturn. Ma non arrivò mai nei negozi
Linee squadrate, tasti incastonati e un look industriale: la M2 sembrava uscita dal laboratorio di un designer cyberpunk
Basata su una CPU PowerPC 602 dual-core a 66 MHz, era una macchina sorprendentemente potente per il 1995
Un piccolo dettaglio che spicca: il tasto Reset fucsia è quasi un'icona involontaria del prototipo M2
Due spie frontali indicavano lo stato operativo, un’aggiunta professionale più da lettore CD-ROM che da console
Un’innovazione: la M2 usava memorie PC Card industriali, anticipando le memory card che diventeranno lo standard
Audio stereo, video composito, S-Video e porta di comunicazione: pronta per ogni esigenza multimediale
Tre pulsanti principali (A, B, C) e quattro superiori (L, R, L, P) per sperimentare ogni tipo di gameplay
Nella parte inferiore si legge: “M2 Proto Ctrl”. Un pad ergonomico, ispirato ai controller 3DO e Mega Drive, con layout atipico
Il design del pad è semplice ma solido, con una croce direzionale classica e pulsanti ben spaziati: un incrocio tra Saturn e SNES
Come molte console del tempo, offriva due porte frontali per il gioco in coppia, anche se l’M2 avrebbe potuto supportarne di più
La scheda madre, visibile nel prototipo aperto, mostra i due processori PowerPC e un impressionante numero di condensatori
Dopo la cancellazione del progetto consumer, il Panasonic M2 fu riciclato come base per chioschi multimediali e lettori professionali
In un’epoca in cui l’elettronica giapponese dettava legge, il logo Panasonic spiccava con orgoglio sul frontale della console.
Tra le connessioni posteriori, una misteriosa porta di comunicazione suggerisce funzioni di rete o collegamenti arcade
Oggi la M2 è un pezzo rarissimo da collezione. Pochissimi modelli funzionanti esistono ancora, usati in ambito medicale o industriale
Cosa sarebbe successo se l’M2 fosse arrivata sul mercato? Una delle grandi domande irrisolte della storia videoludica
Il progetto iniziale fu sviluppato da The 3DO Company e solo successivamente licenziato a Panasonic, GoldStar e Sanyo
Nel 1997, quando il lancio era imminente, Panasonic annullò l’M2, ritenendo il mercato troppo competitivo
Abbandonata come prodotto consumer, la M2 sopravvisse in ambiti curiosi: totem interattivi, sistemi per dentisti e persino simulatori medici