Chi ha comprato Commodore? E perché sta facendo infuriare i fan con l’AI?

L’eredità di una delle aziende più amate dell’home computing finisce nelle mani di un creator. Ma qualcosa non convince la community
Christian Simpson, meglio conosciuto online per il suo canale Retro Recipes, ha acquisito ufficialmente i diritti globali sul marchio Commodore. Un affare da “bassi sette zeri” (milioni), che lo ha portato a diventare CEO ad interim della nuova Commodore Corporation.
Ma non è solo: al progetto partecipano anche figure storiche dell’epoca d’oro come Bil Herd, Albert Charpentier, Michael Tomczyh, James Harrison e David Pleasance. Obiettivo? Rilanciare il brand nel rispetto del suo glorioso passato, ma con uno sguardo deciso al futuro.
Nel video di presentazione, Simpson esprime la sua visione: tornare allo spirito ottimista dei primi 2000, quando la tecnologia sembrava liberare invece che confondere. Ma qualcosa non è piaciuto ai fan.
Molti spettatori hanno infatti criticato l’eccessiva presenza di contenuti generati con intelligenza artificiale:
“Perché c’è così tanta spazzatura AI in questo video?”
“Mi piace l’idea, ma spero che non usiate questi contenuti nel marketing…”
La risposta di Simpson? Pacata, ma decisa:
“Grazie per aver colto la differenza tra i contenuti del mio canale e i veri prodotti della compagnia.”
Il piano è ambizioso: hardware “retro-futuristico” già nel 2026, collaborazioni con volti noti come Thomas Middleditch, e persino una charity dedicata ai giovani svantaggiati.
Ma resta il nodo dell’etica digitale: mentre colossi come Disney e Universal muovono battaglie legali contro l’uso scorretto della generative AI, molti fan chiedono trasparenza e rispetto per l’eredità artistica umana.
Da amanti di Commodore, applaudiamo ogni tentativo di restituire vita e dignità a questo nome leggendario. Ma crediamo che la nostalgia sia una cosa seria, e vada maneggiata con cura. L’intelligenza artificiale può essere uno strumento prezioso, certo, ma mai un surrogato dell’anima creativa che ha reso grande il C64, l’Amiga e tutto ciò che quel logo evoca.