Console in valigia: le portatili che ci hanno salvato le vacanze

Dal Game Boy al Nintendo DS, passando per PSP e Game Gear: viaggio tra le compagne tascabili che ci hanno fatto dimenticare la sabbia nelle ciabatte
Prima che lo smartphone monopolizzasse ogni momento di pausa, le vacanze estive erano spesso accompagnate da un piccolo oggetto magico: la console portatile.
Nel tragitto in auto, durante un temporale improvviso in campeggio o all’ombra dell’ombrellone, bastava accendere lo schermo per ritrovarsi in mondi lontani.
Game Boy: il verde della nostalgia
Lanciato nel 1989, il Game Boy originale di Nintendo era una macchina instancabile. Batteria quasi infinita, Tetris sempre pronto, e quella custodia di plastica trasparente che odorava di estate.
La sua grafica monocromatica riusciva a farci dimenticare il caldo, soprattutto se accompagnata da cuffiette e colonna sonora ad 8-bit.
Game Gear: la spiaggia a colori
Per chi voleva esagerare, nel 1990 arrivò il Game Gear di SEGA: schermo a colori, possibilità di guardare la TV con l’adattatore e giochi iconici come Sonic the Hedgehog.
Certo, le sei pile AA duravano meno di un bagno in mare, ma il fascino di giocare a colori sotto l’ombrellone non aveva prezzo.
PSP: cinema tascabile
A metà anni 2000, Sony cambiò le regole del gioco con la PlayStation Portable. Oltre a offrire giochi in qualità quasi da console domestica, permetteva di vedere film in formato UMD.
Perfetta per i viaggi in treno o per godersi Lumines e Wipeout Pure tra un tuffo e l’altro.
Nintendo DS: doppio schermo, doppio divertimento
Con il DS (2004), Nintendo introdusse il touchscreen e il microfono, ampliando il concetto di gioco portatile.
Perfetto per maratone di Mario Kart DS in multiplayer locale, anche tra sdraio e chiosco, o per sessioni di Animal Crossing: Wild World al tramonto.