Max Payne 1 & 2 tornano in vita: Rockstar e Remedy al lavoro sui remake

Bullet time, atmosfera noir e narrativa intensa: i primi due capitoli della saga di Max Payne rinascono in un remake unificato, sviluppato da Remedy con il supporto di Rockstar Games
Annunciati nel 2022, i remake di Max Payne e Max Payne 2: The Fall of Max Payne sono ufficialmente in piena fase di produzione. Remedy Entertainment, creatrice originale della serie, sta lavorando fianco a fianco con Rockstar Games – publisher del terzo capitolo – per riportare alla vita due pietre miliari del gaming.
Secondo il più recente report semestrale di Remedy (gennaio-giugno 2025), il progetto ha compiuto passi importanti ed è ora nella fase di full production già dal 2024.
Questo significa che lo sviluppo è a regime, con team e risorse pienamente dedicati.
Analisti e addetti ai lavori ipotizzano un’uscita possibile entro la fine del 2026, considerando la scala e l’ambizione del progetto.
Max Payne è ricordato per il suo bullet time cinematografico, l’estetica noir e una narrazione cupa e coinvolgente. L’obiettivo dichiarato di Remedy e Rockstar è mantenere intatto lo spirito originale, arricchendolo con le tecnologie e gli standard di gameplay moderni.
Lo sapevi che…?
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Un nome di comodo
Il personaggio si chiama “Max Payne” non solo per il gioco di parole con maximum pain (“massimo dolore”), ma perché il nome originale previsto per il protagonista non poteva essere usato per questioni legali. -
Bullet time da cinema
Il celebre effetto di rallentamento dei proiettili fu ispirato da Matrix (1999) e da film di John Woo. Remedy lo trasformò in una meccanica centrale, cambiando per sempre il modo di concepire gli shooter in terza persona. -
Volto d’autore
Il volto di Max Payne nel primo gioco è quello di Sam Lake, sceneggiatore della serie, immortalato con espressioni volutamente esagerate per accentuare l’estetica “fumetto noir”. -
Comic book interattivo
Invece di usare cutscene tradizionali, Remedy raccontò la storia tramite tavole in stile fumetto, scelte per motivi di budget… ma diventate un marchio di fabbrica. -
Dal freddo di New York alla Finlandia
Nonostante l’ambientazione newyorkese, molte location del primo capitolo furono ispirate a edifici e ambienti reali della Finlandia, paese di origine di Remedy.